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Quando si ama si deve partire

Di Delia Vaccarello abbiamo conosciuto l’abilità come autrice di narrativa breve e curatrice di antologie, in Pressoché amanti (https://www.milkmilano.com/?p=7420 ). Quando si ama si deve partire (Milano 2008, Mondadori) la presenta come romanziera. E la presenta ottimamente.

La vicenda principale è quella di Angela (alter ego dell’autrice?) e Tamara. Si sono conosciute grazie a una mailing list per donne lesbiche e la loro affinità intellettuale si è ben presto rivelata specchio di un’intesa più profonda. Per amarsi, le due donne devono partire, prendere le valigie e concordare giorni e luoghi, ritagliandoli dalle loro vite complesse. Angela è giornalista e insegnante universitaria, sempre “in prima linea” in entrambe le professioni. Tamara lavora in un Centro ascolto per giovani ed è dedita alla famiglia… ma la sua dedizione non ha nulla dell’idillio domestico. Il suo ruolo di moglie e madre è un carico che lei si è posta sulle spalle per non far crollare nella follia gli anziani genitori e i nipoti orfani. Sicché la vicenda di Angela e Tamara è, in realtà, un nodo in una rete di tante altre storie: storie di giovani, fratelli, amanti, anziani, coniugi, vedovi, amiche, genitori. La vicenda principale si apre a ventaglio, fino a includere –come in una scatola magica- le molteplici sfumature d’amore possibili nella società in cui viviamo. I fantasmi familiari di Tamara si insinueranno pian piano nel suo romanzo fatto di viaggi, fino a portarlo a un epilogo… o a una nuova partenza.
Lo stile di Delia Vaccarello presenta una naturale commistione di narratività e di lirismo. La scrittura scorre liscia come un canto. La penna guida con perizia e stupore nei meandri della psiche. Animali, fiori, oggetti e sensazioni sono sottratti alla casualità e alla contingenza per diventare simboli e sogni, rivestiti di significato assoluto. Attraverso i ricordi e la rielaborazione dell’inconscio, un cucciolo ritrovato e seppellito può diventare un ponte con la madre perduta e con un lontano trauma d’infanzia. Così pure un ragazzo “dallo sguardo d’acqua” può cogliere le trame dolenti seppellite sotto la patina di “regolarità” del suo mondo. Il romanzo di Delia Vaccarello sa giocare con le note della sensualità e del dolore, con un’abilità da psicologo che è la vera forza dell’arte moderna. La sua narrativa lascia al lettore impressioni durature, che ritornano più volte, come formule di un incantesimo mai compreso fino in fondo.

Delia Vaccarello, Quando si ama si deve partire, (“Piccola Biblioteca Oscar”), Milano 2008, Mondadori.

Testo a cura di Erica Gazzoldi Favalli