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Nathan - Progetto Genderqueer

Il primo blog sui percorsi transgender non med, sul non binarismo di ruolo di genere e sugli orientamenti affettivi non binari

GLBT… già… e la B dove è?

I bisessuali sono una realtà spesso “nascosta” e che attira non di rado pregiudizi da parte sia delle persone  Gay e Lesbiche, sia dal mondo eterosessuale. Oggi intervistiamo Francesca, 34 anni, di Milano, bisessuale dichiarata e attivista che insieme alla sua compagna Silvia, 34 anni, lesbica. Francesca gestisce il blog www.bproud.it, tramite il quale cerca di fornire informazioni reali e concrete sulla bisessualità. Ci aiuterà a comprendere questa realtà e a prendere in esame alcuni dei luoghi comuni che riguardano i bisessuali.

1) Come ti sei scoperta bisessuale? Come hai vissuto la tua presa di coscienza? E il coming out in famiglia, con gli amici, al lavoro?

Mi sono scoperta bisessuale nello stesso modo in cui tanti si scoprono gay o lesbiche, ovvero nel momento in cui mi sono innamorata di una persona del mio stesso sesso. O meglio, in realtà da quel momento ho preso coscienza del fatto che da sempre mi piacevano sia gli uomini che le donne; la differenza è che prima cercavo di “spiegarmi” le mie attrazioni per le ragazze in un altro modo – come un’amicizia profonda, un’ammirazione per la bellezza femminile… Quando poi mi sono innamorata non ho potuto più ignorare l’evidenza dei fatti e da lì ho iniziato a capire che non ero tanto etero quanto credevo. Il percorso con me stessa è stato particolarmente travagliato, perché venivo da trentun anni di vita da etero quando improvvisamente mi sono innamorata – per la seconda volta – di una donna, la mia attuale compagna. Per mesi l’intensità della mia nuova storia mi ha fatto credere di essere lesbica, anche se in realtà sapevo bene che gli uomini non mi erano indifferenti. Perciò ho incominciato a fare qualche ricerca sulla bisessualità, ma tutto ciò che leggevo era negativo e non rispecchiava il mio sentire. Finché per fortuna ho capito che il problema era la non-cultura italiana sulla bisessualità. Mi sono documentata su siti e libri stranieri e ho incominciato a frequentare una community online di bisessuali (www.bisexual.com). Da allora ho cominciato a costruire più serenamente la mia identità di bisessuale ed è stato tutto molto più facile. Sono dichiarata praticamente con tutti, tranne che con i miei genitori, che sono molto religiosi e non sarebbero in grado di comprendere se non con molto dolore da entrambe le parti. Mia sorella, invece, lo sa ed è tranquilla. Con gli amici non ho avuto particolari problemi e sul lavoro, essendo libera professionista, posso valutare di volta in volta se dirlo o meno, ma in generale ho avuto solo reazioni positive.Leggi tutto »GLBT… già… e la B dove è?

Servizi per persone transessuali a Milano. Nasce ALA

Nasce lo sportello Trans di ALA

Presentiamouna intervista a Antonia Monopoli, nostra volontaria per il progetto “Ronde del té” e autrice del Tramsizionario. Antonia lavora come operatrice pari di ALA Milano onlus, in merito all’esperienza dello Sportello Trans ALA Milano Onlus: gli obbiettivi raggiunti, quelli futuri, e la lotta contro la discriminazione e la transfobia.

Come hai conosciuto ALA?

Sono venuta a conoscenza di ALA Milano Onlus nell´anno 2005, quando facevo la volontaria presso la loro unità mobile di strada. ALA nasce come associazione laica per la lotta all´HIV, ma oggi lavora anche su progetti contro le tossico e alcol dipendenze facendo azioni di prevenzione nelle scuole e nei locali, ed è impegnata sul tema della prostituzione, e in particolare sulla prostituzione delle persone transessuali. In quel periodo io collaboravo con l’associazione “Crisalide Azione Trans” e nel 2006 ho partecipato al progetto “Transiti” facendo un periodo di formazione e stage come Operatrice Pari, in quanto Trans e in quanto ex prostituta, stage presso ALA Milano Onlus e presso l´Ospedale Niguarda affiancando il dott. Maurizio Bini.

Come è nata l´idea di uno sportello trans?

A gennaio 2009 mi è venuta l´idea di offrire un servizio più ampio e completo di quello che offriva Crisalide Azione Trans e mi sono rivolta ad ALA e, dopo un primo incontro, abbiamo pensato di creare insieme uno Sportello Trans cercando di valorizzare le nostre esperienze precedenti. Leggi tutto »Servizi per persone transessuali a Milano. Nasce ALA

Alex, trans FtM e gay: storia di uno di noi.

Care amiche e cari amici, come sapete Milk Milano vuole far conoscere a 360° la realtà GLBT, partendo dalla visibilità e dal racconto diretto dei propri vissuti da parte dei soci e dei simpatizzanti. Come portavoce sono felicissimo di sottolineare come da circa un anno la presenza trans (nelle sue varie accezioni) stia arricchendo il percorso della nostra associazione in modo molto costruttivo. Oggi vogliamo lanciare in rete un altro sasso, che apra discussione e faccia conoscere una realtà: come sapeta, definirsi trans significa esprimere un percorso verso un genere di elezione differente da quello biologico (sono nato fisicamente donna, ma il mio genere di elezione è maschile… e viceversa), e nulla ha a che vedere con l’orientamento sessuale. E’ quindi normale incontrare persone trans etero o omosessuali… scopriamo insieme questa realtà attraverso questa lunga intervista che racconta l’esperienza personale del nostro Alex, trans FtM (da femminile a maschile) e gay. Ovviamente quella di Alex è la sua storia, unica e irripetibile, ma siamo convinti che essa sia esemplare per molti e che molti possano riconoscervisi. L’intervista è stata realizzata dal nostro socio Nathan, autore del blog Progetto Genderqueer. Buona lettura, Ste

1) Quando hai scoperto che la tua identità di genere era maschile? E quando lo hai accettato?

Non ho scoperto la mia identità da un giorno all’altro, chiaramente. Credo che per nessuna persona transessuale questo sia possibile! Credo semplicemente di aver sempre allontanato questa possibilità, perché non fa parte della cultura in cui sono cresciuto sapere e accettare serenamente che esista anche questa realtà.  La cosa che mi ha praticamente sempre accompagnato è stato più un senso di disagio, vergogna e non appartenenza in generale; con la pubertà si è concretizzato di più in un senso di repulsione verso il corpo, la sessualità e il riconoscermi nel genere femminile. Spesso mi trovavo a chiedermi perché non fossi maschio, ma il fatto di sentirmi attratto da altri maschi è stato a lungo un deterrente molto forte al riconoscere un problema di identità di genere. Leggi tutto »Alex, trans FtM e gay: storia di uno di noi.

Quando l’associazione ha un volto… anzi, 120!

Con oggi iniziamo una nuova rubrica sul nostro blog: CONOSCIMILK. La visibilità, nel movimento gay è tutto… e quindi perché non iniziare dalla base, ossia mettendoci i nostri volti e le nostre storie? Ad esempio, proprio da oggi la pagina del direttivo comprende anche le foto di tutti i consiglieri e prossimamente verrà caricata una gallery fotografica. Una associazione è fatta anzitutto di persone, quindi…  facciamoci vedere, anche qui!

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Conosciamo oggi Elena, la più giovane delle nostre iscritte. Presentati! 😉
Mi chiamo Elena D’Agnolo e sono una studentessa liceale (ho 16 anni…..sono in terza….e sono già stufa!). Ultimamente mi sono fidanzata con Jacopo… la storia è recente e per me è una novità stare con qualcuno…..per questo sono un po’….intimorita! (fa troppo strano dire che sto con uno!!!!!!!). Sono una ragazza che si interessa facilmente a ciò che le viene proposto, infatti ho molti hobby: recitare, andare in barca a vela e fare apnea (cose che si possono fare solo d’estate e la cui mancanza mi fa soffrire tutto l’inverno), scrivere (anche se lo faccio solo per dar sfogo ai miei pensieri) e ascoltare musica (w l’originalità! XD però suono il piano!).Leggi tutto »Quando l’associazione ha un volto… anzi, 120!

Lady Oscar à la russe!

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Domandina: ve la ricordate la bella bimba “con biondi capelli e rose di guancia”? “Il buon padre voleva un maschietto, ma, ahimé!” era nata lei? Ovviamente sì: ve la ricordate eccome. Ecco, bene. E se vi dicessi che un personaggio storico straordinariamente simile a “madamigella Oscar” nonché cronologicamente a lei molto vicino è realmente esistito?

La fanciulla in questione, però, visse più tardi, in epoca imperiale, e non era una francese, bensì (udite udite!) una russa.  Il suo nome era Nadežda Andreevna Durova (nel dipinto qui a lato). Nata nel 1783, figlia di un maggiore dell’esercito, crebbe nell’ambiente militare, come bambinaie ebbe gli attendenti di campo del padre e alle bambole preferì i fucili. Scarichi, s’intende.

Leggenda vuole (e in  Russia ogni leggenda può essere Storia e viceversa) che la madre, isterica, gettò la figlioletta neonata fuori dallo sportello della carrozza di famiglia e che da adolescente, la ragazza riuscì ad addomesticare da sola un cavallo ritenuto indomabile. Quel che è certo è che raggiunta la maggiore età, la fanciulla sposò un magistrato di provincia cui diede un figlio. In altre parole, le toccò il destino comune a tutte le donne della sua epoca e del suo censo.
Contrariamente alla quasi totalità delle dame ottocentesche di cui s’abbia notizia, però, la Durova nel 1805, a soli tre anni dalle nozze, abbandonò di punto in bianco marito e pargolo, decisa ad intraprendere la carriera militare. E per farlo, naturalmente, dovette travestirsi da uomo. Sotto il falso nome di Aleksander Sokolov, la Durova entrò nell’esercito e partecipò alla campagna di Prussia del 1806-1807. Successivamente, guadagnatasi ormai la curiosità dei contemporanei e una notevole fama in patria, “Lady Aleksander” combatté nelle battaglie di Smolensk e della Moscova del 1812 contro l’esercito di Napoleone. So cosa i più romantici tra i lettori si staranno chiedendo: e la Corte? I balli? I pizzi e i merletti? Mi spiace: non ce ne sono.Leggi tutto »Lady Oscar à la russe!