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“Buttiglione e la (sua) morale”

“Essere gay è moralmente sbagliato” – Rocco Buttiglione

Entra anche questa frase nella top ten delle perle di saggezza dellʼesponente dellʼUDC, che anche nel 2004 si era distinto per ignoranza e intolleranza nel dire che “Lʼomosessualità è un peccato, ma non un crimine”, frase che in Europa non era decisamente stata apprezzata dal momento che questa esternazione gli era addirittura costata un posto come membro della Commissione Europea.

Parlando di Nichi Vendola, il 25 ottobre, Buttiglione afferma: “Non ce lʼho con lui perché è gay, su piano politico e sociale sono contro la discriminazione dei gay, ma moralmente non

sono dʼaccordo, penso che lʼomosessualità sia oggettivamente sbagliata”.

Eʼ in momenti come questo che “oggettivamente” sembra di essere a bordo di una perversa macchina del tempo che ci riporta indietro di anni, che nega i successi sociali che

la lotta alla discriminazione e allʼignoranza hanno raggiunto con lʼimpegno e il sacrificio di tante persone facente parti del movimento GLBT e non solo, ma anche di tutti coloro che sono morti per permettere alla Repubblica di avere una Costituzione i cui valori non possono che essere sempre condivisi seppur spesso molti li dimenticano o li piegano al loro volere.

Ed è in momenti come questi che è necessario essere ancora più forti e determinati a sconfiggere i demoni dellʼintolleranza che affliggono la nostra società, a puntare il dito contro chi arriva addirittura a dire che “essere gay è moralmente sbagliato come lo è l’adulterio, il non pagare le tasse o il non donare soldi ai poveri”.

Non vorremmo essere qui a commentare queste frasi decisamente assurde e surrealiste perché non vorremmo mai averle lette e pensare che un senatore, eletto a rappresentare il popolo italiano, potesse davvero giungere ad esternare un simile sentore omofobo.

Le frasi di Buttiglione devono suonare come lʼennesima sfida da vincere e come l’ennesimo sprone a continuare sulla strada di un impegno sociale e politico che ci chiama ogni giorno a non chinar la testa e a mostrare in tutta la sua forza la nostra vita e il nostro modo di viverla!

Perché è per lui di certo è “moralmente” corretto giudicare la vita degli altri, ma noi sappiamo che è decisamente più difficile comprenderla e una volta capita, riuscire anche ad apprezzarla.

Andrea Pietro Panizza
Addetto Stampa MilkMilano

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