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M. Butterfly – non chiamateli film trans

Continua il nostro cineforum. Domenica 15 marzo è la volta di un magnifico e sottovalutato film di David Cronenberg: M. Butterfly.

Trama
Pechino 1964. Un funzionario dell’ambasciata francese, René Gallimard (Jeremy Irons), assiste al recital di Song Liling (John Lone) che si esibisce in alcune arie dalla Madama Butterfly e rimane conquistato dalla bellezza, dalla diversità, dalla forza della donna. Song lo invita ad assistere all’opera. I due cominciano a frequentarsi e si innamorano. Nonostante l’indipendenza e la sicurezza dimostrate, Song si rivela una donna legata a valori prettamente orientali, come il pudore: acconsente a fare l’amore con Gallimard, rivelandogli d’essere vergine, ma non vuole mai spogliarsi totalmente. Gallimard diventa viceconsole e gli americani stanno per intraprendere la fallimentare campagna vietnamita. Quando l’ambasciata sarà costretta a ridurre il personale per la recrudescenza della Rivoluzione Culturale, Gallimard torna a Parigi dove, qualche tempo dopo, lo raggiungerà, inattesa, Song.
Dopo poco tempo però vengono entrambi arrestati: Song è accusata di essere una spia e, durante il processo, Gallimard scoprirà anche un altro segreto che la sua Butterfly gli ha sempre tenuto nascosto.

La critica
Il film trova i suoi momenti più belli in un erotismo affrontato sì con pudore, ma anche con trascinante passione, e nel drammatico suicidio di Gallimard nel carcere, in una disperata quanto umana messinscena davanti ad altri carcerati, ma che in realtà è un amaro, tragico rendiconto con se stesso.
Vincenzo Patanè – a qualcuno piace gay
Cronenberg si dedica all’analisi di una passione impossibile e straziante, messa in immagini come un incubo o un’allucinazione […] Irons (con la voce di Mario Cordova) regge il film sul suo sguardo.
Il Morandini

PROGRAMMA
Ore 15.00 accoglienza
Ore 16.00 circa proiezione del film

a seguire tè, cioccolata e pasticcini offerti dal Milk