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Milk: la nostra storia e la nostra proposta

È da anni che il nostro Circolo sta proponendosi attraverso un percorso di inclusione: lo facciamo non solo sulla carta, principi espressi nel nostro statuto; lo facciamo non solo nelle nostre iniziative, eventi e servizi che offriamo a una vasta platea di persone; lo facciamo anche, e soprattutto, attraverso un contatto umano, un confronto attivo e permanente che ci vede uniti in quello che vuole essere il fine precipuo della nostra attività: la promozione e l’affermazione della dignità della persona umana. In una semplice parola possiamo dire di voler affermare quelli che sono i diritti della persona umana e, tra questi diritti, abbiamo la convinzione che la priorità sia quella di un’eguaglianza delle persone non a prescindere ma proprio a partire dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Siamo convinti di questo, in quanto viviamo in un contesto in cui pregiudizi senza ragione, non ne esistono con ragione, si addensano apportando a vere forme di emarginazione e di esclusione di una parte della società contemporanea: le persone transgender, le persone bisessuali, le persone omosessuali. Il Circolo ha voluto, così, apprendere questa sua natura che di fatto esiste da tempo, punto di confronto e di aggregazione aperto, vivo, plurale e inclusivo nelle differenze, definendo un nuovo acronimo, speculare a quello internazionalmente appreso: TBGL.
Questo passaggio non vuole in maniera alcuna creare delle priorità nelle varie sigle che si avvicendano ma, bensì, vuole dare centralità a un impegno culturale politico nella costruzione di un attivismo coinvolgente e che sappia comunicare e contaminarsi con temi ed esperienze diverse, unite dalla necessità di cambiare culturalmente, appunto, la nostra contemporaneità, fatta di emarginazione, fobie, paure verso chi viene definito “diverso”, perché non conforme a uno stereotipo imposto, eterodiretto. Milk e’ un circolo culturale e non di cultura TBGL in quanto siamo convinti, e lo abbiamo dimostrato, che sia utile e importante costruire ponti di dialogo con il mondo laico, il movimento Lgbt, varie culture filosofiche religiose, varie espressioni ideali antifasciste, tutte unite dall’obiettivo di garantire una società di eguali nelle diversità, di estensione delle opportunità, dei diritti, delle garanzie e, infine, di autodeterminazione e libera espressione delle affettività e degli amori, senza nessun tipo di distinzione. La T diventa prima lettera nell’acronimo, in quanto centralità storica di un movimento per l’affermazione dei diritti lgbt sono state le rivendicazioni delle persone transgender, partendo dai Moti di Stonewall, quella notte tra il 27 e il 28 giugno quando a fare opposizione e resistenza contro l’irruzione della polizia nel locale furono per prima ragazze transgender, tra cui ricordiamo Sylvia Rivera.
La T deve ritornare centrale per un rafforzamento della memoria storica, di quella memoria da cui veniamo per andare lontano e che abbiamo voluto riprendere e riproporre attraverso il nome, Harvey Milk, primo counselor di San Francisco a essere dichiaratamente omosessuale, espressione primaria del movimento di rivendicazione dei diritti Lgbt negli Stati Uniti. La B diventa anch’essa centrale perché siamo convinti che la bisessualità sia un terzo orientamento, perché siamo convinti che le persone bisessuali siano state oggetto di pregiudizi incrociati, perché siamo convinti che anche le persone bisessuali possano dare, con consapevolezza e con convinzione, responsabilità, un proprio contributo fondamentale nell’affermazione dei diritti e della libera emancipazione e autoaffermazione della persona umana. La nostra associazione si pone e si propone, così, come luogo e momento di dialogo e vuole dare con la sua storia e la sua attività occasione e opportunità al movimento Lgbt per un contributo di crescita e di confronto, volto a un’unità nelle diversità dei suoi componenti, senza esclusioni e senza distinzioni alcune quando a essere centrale è una società dei diritti e della liberazione dell’essere umano.