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Aspettando Tom of Finland al Milk

Tom of Finland al secolo Touko Laaksonen, nasce a Kaarina, Finlandia, l’8 maggio 1920. Nella sua collezione e produzione di opere abbiamo più di 3500 illustrazioni dall’impatto forte, incisivo, rispondente all’immaginario comune, avvertito nella comunità gay, di mascolinità: camionisti, poliziotti, operai, boscaioli, motociclisti dai corpi muscolosi e imponenti, dai pettorali villosi, dalle forme decise e virili.

Sabato 12 dicembre alle ore 17.00 presso la sede Guado di Via Soperga 36 a Milano, il Circolo Culturale TBGL, Harvey Milk, organizza un’iniziativa, Tom of Finland: la sua storia, la sua poetica, in cui si affronterà in presenza del relatore Enrico Fava, insegnante e docente di storia dell’arte, la figura dell’artista, attraverso una disanima sulla produzione dell’autore, costituita da vere e proprie opere di grande valenza omoerotica, che hanno influenzato la cultura lgbt del ventesimo secolo.

Si contano 3500 illustrazioni in cui la sessualità è parte fondamentale e di spicco e in cui uomini, nerboruti e virili, vengono rappresentati in modo puntuale e attento, di grande portata nell’immaginario collettivo, tanto da vedere la stessa Finlandia adottarle come immagini di una serie di francobolli, lo scorso 2014.

Un tributo postumo all’autore da parte della sua patria, dove i diritti civili sono affermati pienamente e dove non esiste nessun tipo di pruriginosa reticenza nel garantire il giusto riconoscimento a una figura importante per la storia del Paese, ormai divenuto patrimonio pubblico e collettivo da parte dei suoi connazionali.

Tom of Finland frequenta fin dall’inizio la società bohemien finlandese per, poi, vedere nel 1956 alcuni suoi disegni pubblicati sulla rivista statunitense rivolta alla celebrazione estetica della fisicità maschile, Physique Pictorial, sotto la firma di Tom, poi diventato Tom of Finland, come deciso dall’editore. Le illustrazioni dell’artista piacquero molto all’editore, tanto da vederne una pubblicata nel 1957 come copertina della rivista: solo negli anni 70 Tom of Finland diventerà un punto di riferimento estetico e culturale per la comunità lgbt. Molte sono le esposizioni che Tom of Finland terrà e a cui parteciperà, da Amburgo a Los Angeles, da San Francisco ad altre metropoli statunitensi oltreoceano.

Lo stile e la poetica di Tom of Finland incise anche nella moda, molte firme dell’epoca realizzeranno alcuni tagli di jeans e alcune giacche riferendosi altamente alle sue illustrazioni: il merito di Tom of Finland è quello di aver abbattuto uno stereotipo imperante ai tempi, ossia dell’omosessuale come figura necessariamente effeminata e muliebre, dandone una nuova visione e una nuova lettura, più complessa e completa.

Verso la fine dei suoi anni di vita, era il 1988, Tom of Finland sperimenterà nuovi stili e nuovi percorsi compositivi, giusto per nascondere il tremolio della propria mano a causa di una malattia dignosticatagli, enfesia polmonare, che gli fu fatale portandolo alla scomparsa il 7 novembre 1991: di lui ricorderemo l’impegno artistico e creativo funzionale, anche e non solo, a dare un’emancipazione e una visibilità alla cultura lgbt per un’affermazione dei diritti e del rispetto della dignità di gay, lesbiche, bisessuali e transgender.

Articolo a cura di Alessandro Rizzo