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Aspettando “Negli occhi il cinema, nelle mani l’amore”: Mattia Surroz

Proseguiamo a prepararci per accogliere i nostri ospiti in occasione dell’iniziativa promossa dal Milk Venerdi’ 17 gennaio alle ore 18,00 (aperitivo) e 19,00 (inizio dibattito), presso la sede Guado di Via Soperga 36 Milano: “Negli occhi il cinema, nelle mani l’amore”, edizioni Espress. E’ la volta di Mattia Surroz, uno degli autori della graphic novel, che ci ha potuto anticipare il suo lavoro, quello di disegnatore, svolto per la realizzazione dell’opera: “raccontare la vita di qualcuno attraverso il linguaggio del fumetto permette una narrazione a più livelli”.

1. A distanza di vent’anni dalla scomparsa di Ottavio, che cosa il cinema ancora può dare all’emancipazione delle persone LGBT in Italia?

La realizzazione dell’opera è avvenuta in un tempo breve, Elsi raccoglieva interviste, aneddoti e materiale inedito sulla vita di Ottavio. ricordo un pomeriggio di chiacchiere indelebili a casa di Laura Righi e tante confidenze di Giovanni. Io ed Elsi ci trovavamo spesso e insieme dopo aver letto i suoi appunti, abbozzavamo veloci storyboards , costruendo in poco tempo i singoli capitoli, che poi abbiamo mescolato per dare alla biografia n ordine più emotivo che cronologico.

2. Perchè, domando a tutti, realizzare una graphic novel, ossia quale è stata la scelta e come è avvenuta la scelta del genere?

Raccontare la vita di qualcuno attraverso il linguaggio del fumetto permette una narrazione a più livelli, e lavorando io per immagini mi è venuto spontaneo immaginarmi quel che ci raccontavano per sequenze disegnate.

3. Il lavoro di preparazione deve essere stato attento e continuativo: come è avvenuto e, alla fine, come sono state proposte le figure di Ottavio e di Giovanni nell’opera?

Ne “gli occhi il cinema , nelle man l’amore ” Ottavio e Giovanni sono il veicolo non solo per raccontare una storia d’amore, ma anche uno specchio dei tempi di una Torino vivacissima e poco raccontata, un simbolo della lotta per i diritti civili e l’esempio di un fare cinema pionieristico , senza i grandi mezzi che il cinema ormai necessita.

4. Il target a cui avete voluto rivolgervi e quello realmente più attento all’opera?

Abbiamo raccontato una storia che tratta più temi, e non ho lavorato pensando ad un lettore specifico, mi auguro che la forza di questa biografia sia proprio quella di raggiungere più lettori possibili, non solo interessati a temi glbt o ai fumetti.

5. Quale è stata la reazione alla lettura dell’opera?

Le reazioni alla lettura mi hanno piacevolmente stupito. più volte mi è capitato di incontrare persone che avevano condiviso un pezzo di vita con Ottavio, e trovarle sinceramente emozionate come il ragazzo giovane che non si aspettava che le sue conquiste arrivassero dalle cose raccontate.

Intervista a cura di Alessandro Rizzo