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Il più (scientificamente) bello del reame

Leggo su repubblica e corriere:

Spalle larghe, alto, fianchi stretti: il mix che rende più attraente un fisico maschile è sempre lo stesso, ma ora a indicare questo mix è un modello matematico. Elaborato nell’ambito di uno studio condotto dall’università britannica di Brunel e pubblicato nell’edizione online della rivista della Pnas, l’Accademia delle scienze degli Stati Uniti. Si tratta del primo studio mai condotto sulla base di immagini di corpi umani, maschili e femminili, ottenuti utilizzando una particolare tecnica di scansione tridimensionale. La ricerca ha permesso agli esperti di stabilire una relazione tra l’essere attraente e la simmetria, una caratteristica questa percepita in modo positivo da moltissime altre specie animali in quanto associata alla buona salute e, di conseguenza, all’essere un partner vantaggioso ai fini della riproduzione.

In pratica un team di brillanti scienziati hanno deciso di dimostrare scientificamente che Brad Pitt e David Beckham sono più attraenti di Bombolo o dell’onorevole Schifani.

Si, lo so, è un compito arduo, al limite dell’impossibile, ma i nostri eroi con maschia determinazione e innegabile senso del dovere hanno deciso di accettare la sfida per il bene e il progresso di tutta l’umanità.

Così dopo innumerevoli notti insonni a studiare migliaia e migliaia di foto di modelli e attori finalmente siamo in possesso di metodo scientifico per dare una risposta a una delle domande che più ha assillato l’umanità fin dalla notte dei tempi: sarà più bono Gabriel Garko o Will Smith?
Se la notizia già di per se mi lascia se non altro dubbioso, trovo che si addirittura comico l’approccio che queste grandi menti hanno utilizzato per formulare le loro bizzarre teorie. Dal Corriere leggo che:

Quindi i ricercatori hanno chiesto a 87 persone, uomini e donne, di guardare le immagini dei corpi al computer, indicando quelli più attraenti. Le immagini preferite dagli uomini erano anche quelle che, per le loro misure, erano le più lontane dall’indice di mascolinità. Le donne dal fisico meno simmetrico avevano valori più lontani da quelli della mascolinità.

Forse 87 persone è campione statistico un po’ esiguo per una ricerca di questo tipo, ma è ben altro ciò che non mi convince.
Da quanto riportato mi è sembrato di capire che le donne meno erano simmetriche più venivano considerate femminili.
Che è un po’ come dire che i nudi femminili rappresentate nei quadri cubisti di Picasso sono molto più attraenti delle conigliette di playboy con le loro regolarissime curve e banalissimi visi regolari.
Effettivamente da oggi il termine “cubista” ha, per me, un significato tutto nuovo!
Finalmente ho capito che Guernica non è un dipinto che denuncia gli orrori della guerra, ma un’immagine osè degna dei migliori calendari Pirelli.

Maschi eterosessuali di tutto il mondo siete avvertiti: da oggi basta chiudervi in bagno con l’ultimo numero di Penthhouse, basta affittare film osceni. Se volete titillarvi scientificamente abbonatevi subito a “Cubismo senza veli” o affittate “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta astratta”.
Già vedo nelle officine di tutti i meccanici italiani sparire i vetusti calendari di Sabrina Ferilli o della Carfagna per far spazio alle donne di De Chirico o Kandinsky. Per farla breve: abbasso (Valeria) Marini e viva (Marino) Marini.

Chiudiamo questo post con l’augurio che con tale scoperta nel proprio curriculum il Dottor Brown si possa presto aggiudicare se non proprio il premio Nobel almeno un Telegatto (che con i tempi che corrono in Italia è sicuramente più apprezzato e quotato).